In questa sezione del nostro sito, ci impegniamo a portare Hemera più vicina al pubblico attraverso le interviste con ciascun membro del nostro dream team, con l’intento di condividere i pensieri, le passioni e gli obiettivi di coloro che lavorano instancabilmente dietro le quinte di Hemera.
Oggi, iniziamo con un’esclusiva intervista al Professore Guido Fumagalli ,Presidente e Direttore Medico di Hemera da molti anni impegnato al fianco di pazienti e Associazioni di medullo lesi, nella ricerca di una cura per le lesioni al midollo spinale.
Quali sono le tappe fondamentali della storia di Hemera e qual è stato il momento più significativo finora?
L’avventura di Hemera inizia ufficialmente nel 2021 quando la società viene costituita. In realtà i momenti più significativi precedono quella data e possono essere sintetizzati in due:
- la produzione dell’evidenza che l’idea elaborata dai due gruppi scientifici di Verona e Milano non era più un’ipotesi di lavoro ma una realtà biologica con un futuro terapeutico
- la decisione di brevettare l’idea come passaggio fondamentale per portare la scoperta al letto del malato
Quale ruolo hanno le università e le istituzioni scientifiche nello sviluppo di terapie cellulari avanzate come REMaST da parte di spinoff universitari?
Hemera non sarebbe nata e la terapia REMaST non avrebbe avuto possibilità di essere formulata senza il contributo fondamentale delle Università di Verona e Milano. La ricerca biotecnologica non si fa nei garage di casa, come ci raccontano siano nate le grandi compagnie informatiche della Silicon Valley. La ricerca biomedica attuale vive poco di improvvisazioni, ma soprattutto si basa su tecnologie e strumenti che hanno costi inaccessibili a singoli individui. Senza Università o analoghi Centri di Ricerca non può nascere innovazione in campo biomedico. Lo spin-off non è solo un concetto; è il vero strumento attraverso cui la comunità scientifica può traferire alla comunità sociale i risultati della ricerca fondamentale e innovativa
Come vede il futuro della terapia di Hemera e il suo potenziale impatto a livello globale?
Sulla base dei dati preclinici, ci sono alte probabilità che la terapia con REMaST possa produrre significativi miglioramenti nei pazienti medullolesi sia in termini di movimento che di qualità della vita. Non vi è ombra di dubbio che l’impatto sarà ancora più importante nel momento che avremo prodotto dati preclinici su lesioni croniche. Se positivi, questi dati aprono lo scenario del miglioramento anche a quei pazienti che con la loro patologia convivono da anni e per i quali, fino ad oggi, gli unici aiuti sono arrivati dalla fisioterapia, dall’ingegneria applicata agli ausili meccanici e domotici e dai servizi sociali. L’originalità della terapia REMaST apre inoltre ad applicazioni in altri campi delle patologie neurologiche (ad esempio, l’ictus) e di altri organi in cui il problema principale è la scarsa capacità dell’organo “malato” di rigenerare e creare tessuto sano
Qual è il suo messaggio per i pazienti che potranno beneficiare della terapia di Hemera?
Hemera nasce anche dalla spinta e dal supporto alla ricerca di base che ci sono stati forniti da enti e associazioni di pazienti medullo lesi. Nel momento dell’istituzione di Hemera, una quota della società è stata affidata a uno dei gruppi creati in rappresentanza dei pazienti. Hemera lavora e si impegna proprio perché vogliamo che la ricerca scientifica si traduca in beneficio per loro. Ai pazienti chiediamo di esserci sempre vicini e di trasmetter questa vicinanza anche nella forma di testimonianza dell’importanza della scienza per il progresso e la lotta alle malattie e della fiducia del cittadino nell’innovazione scientifica.
Quali sono le sfide più grandi che Hemera deve ancora affrontare?
Vi sono numerose difficoltà lungo il cammino di Hemera. Le principali nascono dal fatto che si tratta di una terapia innovativa anche nella forma. REMaST non sono pillole e neppure anticorpi. REMaST sono cellule! La terapia con cellule è ai suoi albori ed è quindi terreno nuovo anche per gli organi di controllo che debbono autorizzare la somministrazione di una terapia ai pazienti. Le procedure e i dati che si devono produrre per avere questa autorizzazione rappresentano un terreno inesplorato e, perciò, potenzialmente ricco di problemi. Su questa interazione tra Hemera e gli organi di controllo della salute si gioca il futuro di Hemera. I primi passi di questo rapporto sono stati oltremodo incoraggianti: l’agenzia europea del farmaco ha attribuito a REMaST i titoli di ODD (Orphan Drug Designation) e di ATMP (Advanced Therapy Medicinal Product) che testimoniano l’alta considerazione che questo organo, fondamentale per lo sviluppo di ogni terapia in Europa, ha per Hemera e REMaST.